Una lingua d’asfalto deserta che collega Agrigento e Porto Empedocle, alcuni tratti del manto stradale rifatti. Si presenta così dall’alto il viadotto Morandi ad Agrigento, chiuso definitivamente dal 2017. Per la prima volta, per circa 4 mesi, nel 2015 il viadotto venne chiuso per lavori di messa in sicurezza. Poi venne riaperto, solo per i mezzi leggeri, nel luglio dello stesso anno. Dal 2017 il traffico è stato nuovamente interdetto. Le immagini dall’alto, riprese a circa 400 metri d’altezza, danno contezza della maestosità dell’opera che poggia su piloni dove, in alcuni di loro, è visibile il ferro arrugginito. Il nome lo si deve al progettista, l’ingegnere Riccardo Morandi, lo stesso che progettò il ponte crollato a Genova. Costruito tra gli anni 60 e 70, stessa epoca dell’infrastruttura genovese inaugurata nel settembre 1967, il viadotto Morandi agrigentino (oggi ufficialmente diviso in viadotto Akragas I ed Akragas II) consente di collegare il centro storico con Villaseta, quar