Firenze, 11 agosto 2011 - NONOSTANTE non indossino niente che riconduca alla trasgressione, i pensionati di Prato oramai le riconoscono da lontano. Così, quando le vedono passeggiare con lentezza sulle piste ciclabili del centro, si avvicinano con discrezione, contrattano il prezzo, quindi le seguono nelle case-alcova cercando il cielo in una stanza a prezzo low cost. Con la loro distanza da ogni desiderio, le prostitute cinesi più che l’ennesima variabile della trasgressione rappresentano l’ultima frontiera della solitudine. L’amore lo si fa per noia o per professione — cantava De Andrè —. Le Bocche di Rosa cinesi non sembrano propendere né per l’uno né per l’altro dei motivi, bensì per quella che potremmo definire un’asettica induzione dell’economia.