Nasce la Internet quantistica Uno studio pubblicato su Nature racconta la prima rete dotata di un sistema di criptazione unico al mondo: niente più bit, ma atomi oscillanti
Dei
computer quantistici
si è parlato tanto negli ultimi anni, ma nessuno finora era mai
riuscito a mettere in comunicazione due macchine attraverso una rete
sicura e affidabile. Infatti quando due persone scambiano tra loro
informazioni in rete spesso è necessario
criptarle per evitare che qualcuno le possa manipolare a nostra
insaputa. Un obiettivo irraggiungibile per i network fotonici, almeno
fino a oggi.
Come dimostra uno
studio pubblicato su
Nature, anche le informazioni veicolate da reti di computer
quantistici possono essere codificate. Tutto grazie a un sistema quasi
infallibile che sfrutta le proprietà degli atomi di presentarsi in
diversi stadi di energia. Non è una novità per la fisica quantistica ma,
come spiega Stephan Ritter - fisico del
Max-Planck-Institut für Quantenoptik e autore della ricerca - il passo fondamentale è stato integrare queste caratteristiche in un network chiuso.
Il team di ricerca ha steso un cavo in fibra ottica di 60 metri sotto la strada che separa due dei suoi laboratori creando un
mini-network dotato di due nodi principali (A e B). Ognuno dei
due punti della rete ospita un atomo che può avere stadi di energia
separati definiti come 0 e 1, proprio come accade per i bit dei normali
computer.
L'unica differenza consiste nel fatto che applicando un laser all'atomo A, viene generato un
fotone che viaggia attraverso il cavo fino al nodo B dove viene assorbito dal secondo atomo. Questo
passaggio di informazioni modifica lo stato quantistico
dell'atomo B, sincronizzandolo su quello del primo. In pratica, è come
se avvenisse uno scambio di password attraverso un network tradizionale.
Infatti, le keyword di criptazione viaggiano come pacchetti di dati sul
network in cui transita anche il resto delle informazioni.
Ma il fatto che la
password quantistica dipenda dalla sollecitazione di un
atomo fa sì che sia praticamente impossibile riprodurla agendo
dall'esterno. Già, perché nel momento in cui un estraneo al network usa
un laser per “leggere” lo stato di un atomo ottiene inevitabilmente una
firma del tutto differente da quella iniziale. Come dimostra il
paradosso di Schroedinger, è impossibile sapere se il gatto è vivo o morto fino a quando non apriamo la sua famosa scatola.
Inoltre, il network sviluppato da Ritter è perfettamente scalabile.
Basta aggiungere un nodo C che riceva la keyword generata da A e B per
allargare la protezione a qualsiasi utente faccia parte della rete
fotonica. Tutto grazie al fenomeno dell'
entanglement quantistico, che permette di trasferire lo stadio di energia di un singolo atomo a qualsiasi altro nodo.
Agli scienziati ora non resta che lavorare sodo per rendere
commerciabile questo tipo di tecnologia: per generare il fotone A,
infatti, sono necessarie apparecchiature da laboratorio
molto sofisticate che occupano molto più spazio di un banale modem.
Scusate ma chi viene eletto non potrebbe lasciare che le proprie conversazione siano di dominio pubblico dato che rappresenta la cittadinanza ! e poi se Matteo non ha commesso nessuno reato perché tutto questo puzzo !!! Basterebbe poco per mandarli tutti a lavorare la terra .... https://www.ilriformista.it/open-la-procura-di-firenze-contro-il-parlamento-sul-sequestro-delle-chat-di-renzi-e-boschi-si-pronunci-la-consulta-430094/
Che cosa si intende per " casa a costo zero " ? Semplice, un abitazione che non ha alcun costo energetico di riscaldamento, produzione di acqua sanitaria ed energia elettrica.
Arriva la prima commessa cinese per il distretto fiorentino della pelletteria, diventato ormai da tempo la fabbrica creativa delle griffe mondiali del lusso. Il cliente è un nome da tenere bene a mente: Zong Qinghou , 68 anni, l'uomo più ricco della Cina (patrimonio personale nel 2012 stimato da Forbes in 10 miliardi di dollari), proprietario del gruppo distributivo di bibite e alimentari Wahaha e dei mall (in espansione) Waow Plaza, destinati ai cinesi della classe media che cercano il lusso accessibile. Zong sceglie personalmente i prodotti da vendere nei suoi centri commerciali, e in una delle ultime missioni italiane ha fatto tappa alla Pelletteria Almax di Scandicci (Firenze) per commissionare una linea di borse e accessori rigorosamente made in Italy. L'azienda della famiglia Guerrini produce per brand del lusso e nel 2012 ha realizzato un fatturato di 12 milioni con 85 dipendenti interni e 250 impegnati nella rete di fornitura fo...