Che cosa si intende per "casa a costo zero" ?
Semplice, un abitazione che non ha alcun costo energetico di riscaldamento, produzione di acqua sanitaria ed energia elettrica.
Un sogno poter vivere in un abitazione che non ha costi sulla gestione ordinaria come riscaldamento, illuminazione, niente costi di gas metano, niente costi per l'utilizzo di elettrodomestici, ci siamo informato da una Agenzia commerciale del Settore (320-6768063)
Ma come è possibile ottenere questo risultato? Vediamo insieme come.
Semplice, un abitazione che non ha alcun costo energetico di riscaldamento, produzione di acqua sanitaria ed energia elettrica.
Un sogno poter vivere in un abitazione che non ha costi sulla gestione ordinaria come riscaldamento, illuminazione, niente costi di gas metano, niente costi per l'utilizzo di elettrodomestici, ci siamo informato da una Agenzia commerciale del Settore (320-6768063)
Ma come è possibile ottenere questo risultato? Vediamo insieme come.
Innanzitutto facciamo una premessa andando ad analizzare i costi classici di
una famiglia di 4 persone con un appartamento di 130
m².
In questo caso la spesa sarà di 800 € annui di energia elettrica e di 2.000 € annui di metano, per un totale di 2.800 € all'anno di bollette.
E' evidente che la spesa più alta è rappresentanta dal metano.
Questa cifra inoltre tenderà inevitabilmente ad aumentare anno dopo anno, a parità di consumi, a causa dei continui aumenti dei costi energetici. .
In questo caso la spesa sarà di 800 € annui di energia elettrica e di 2.000 € annui di metano, per un totale di 2.800 € all'anno di bollette.
E' evidente che la spesa più alta è rappresentanta dal metano.
Questa cifra inoltre tenderà inevitabilmente ad aumentare anno dopo anno, a parità di consumi, a causa dei continui aumenti dei costi energetici. .
Qual'è dunque la soluzione migliore?
Un grande aiuto ci arriva da una serie di incentivi e sgravi fiscali, previsti dallo Stato per diffondere nuove energie a risparmio energetico e non inquinanti.
Un grande aiuto ci arriva da una serie di incentivi e sgravi fiscali, previsti dallo Stato per diffondere nuove energie a risparmio energetico e non inquinanti.
Le tecnologie
Fotovoltaico, solare termico, pompe di calore aria/acqua, induzione magnetica MA SOPRATUTTO UNA CALDAIA EFFICIENTE
- Convertire tutto ciò che va a gas in elettrico, ovvero la caldaia ed il piano cottura. E con cosa li sostituiamo? La caldaia andrà sostituita con una pompa di calore elettrica aria/acqua , mentre il piano cottura a gas andrà sostituito con un piano cottura elettrico a induzione magnetica.
- Installare un impianto fotovoltaico, dimensionato per azzerare i consumi elettrici.
- Installare, sempre sul tetto, due pannelli di Solare Termico con serbatoio d'accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria che integra anche l'impianto di riscaldamento, riducendo ulteriormente i consumi elettrici con il calore del sole (che è gratis e pulito).
Incentivi
Conto energia e sgravi fiscali del 55%
- Pompa di calore: sgravio fiscale del 55% da recuperare in 10 anni.
- Caldaie a condensazionee: sgravio fiscale in caso di cambio subito consumi ridotti.
- Solare termico: sgravio fiscale del 55% da recuperare in 10 anni.
- Impianto fotovoltaico:in 20 anni di incentivi si triplica l'investimento con un TIR annuo (tasso interno di rendimento) del 14,5 %. Così facendo dopo circa 7 anni si rientra delle spese inizialmente sostenute. Dal settimo anno in poi si inizia a guadagnare e con i soldi che si guadagna dal fotovoltaico si può ipotizzare di ripagarci tutto il resto dell'impianto.
Andiamo ora nei dettagli tecnici, per capire meglio cosa sono queste nuove
tecnologie e il loro funzionamento. Facciamo poi un esempio concreto dei costi e
benefici per realizzare la nostra "Casa a costo Zero".
Pompa di calore Aria/Acqua
La pompa di calore Hermann - Saunier Duval
La
pompa di calore è una macchina che trasferisce il calore relativo dell'aria
esterna all'acqua. Le tecnologie odierne sono arrivate a con un rapporto di
resa/consumi di 4,5 a 1 (e superiori). Questo rapporto è denominato
COP (coefficiente di prestazione).
In sintesi vuol dire che la pompa di calore per ogni kW di energia elettrica consumata, produce 4,5 kW di energia termica, mentre con un comune scaldabagno elettrico si consuma 1 kW e si produce 0,8 kW termici.
L'alto coefficiente di prestazione (COP di 4,5 o superiore) rende la pompa di calore una tecnologia ad alto risparmio energetico e per questo motivo lo Stato italiano incentiva la sua installazione con un incentivo del 55%, sotto forma di sgravio fiscale.
Ora di pompe di calore sul mercato ne esistono un' infinità di modelli e marchi diversi, ma quasi tutti arrivano a scaldare l'acqua fino a una temperatura massima di 55°. Purtroppo queste temperature sono adatte esclusivamente per i ventilconvettori, o meglio ancora per impianti a pavimento (per tali impianti bastano 35°).
Ma noi abbiamo installato radiatori in alluminio, o addirittura in ghisa e non abbiamo alcuna intenzione di sostituirli. Cosa dobbiamo fare allora?
Semplice: installare una pompa di calore aria/acqua a doppio stadio che può portare la temperatura dell'acqua fino a 80°. Quindi adatta a far funzionare in modo corretto l'impianto dei termosifoni già esistenti, senza dover apportare alcuna modifica.
In sintesi vuol dire che la pompa di calore per ogni kW di energia elettrica consumata, produce 4,5 kW di energia termica, mentre con un comune scaldabagno elettrico si consuma 1 kW e si produce 0,8 kW termici.
L'alto coefficiente di prestazione (COP di 4,5 o superiore) rende la pompa di calore una tecnologia ad alto risparmio energetico e per questo motivo lo Stato italiano incentiva la sua installazione con un incentivo del 55%, sotto forma di sgravio fiscale.
Ora di pompe di calore sul mercato ne esistono un' infinità di modelli e marchi diversi, ma quasi tutti arrivano a scaldare l'acqua fino a una temperatura massima di 55°. Purtroppo queste temperature sono adatte esclusivamente per i ventilconvettori, o meglio ancora per impianti a pavimento (per tali impianti bastano 35°).
Ma noi abbiamo installato radiatori in alluminio, o addirittura in ghisa e non abbiamo alcuna intenzione di sostituirli. Cosa dobbiamo fare allora?
Semplice: installare una pompa di calore aria/acqua a doppio stadio che può portare la temperatura dell'acqua fino a 80°. Quindi adatta a far funzionare in modo corretto l'impianto dei termosifoni già esistenti, senza dover apportare alcuna modifica.
Al momento di aziende che producono pompe di calore ad alta temperatura a
doppio stadio sul mercato ce ne sono pochissime, in quanto è ancora un mercato
di "nicchia". Nonostante ciò le aziende produttrici di questo genere di prodotti
sono dei colossi a livello mondiale.
Non Vogliamo fare nomi e pubblicità gratuita, ma vogliamo informare che in questa nicchia di mercato la scelta si restringe molto. Andiamo comunque avanti con il nostro progetto di casa a costo zero.
Non Vogliamo fare nomi e pubblicità gratuita, ma vogliamo informare che in questa nicchia di mercato la scelta si restringe molto. Andiamo comunque avanti con il nostro progetto di casa a costo zero.
Pannelli solare termici
Con una pompa di calore elettrica aria/acqua si produce acqua calda sia per
il riscaldamento, che per il sanitario. Questa acqua viene mandata in un
serbatoio di accumulo che potrà essere di 200/300/500 litri, a seconda delle
esigenze di progetto.
A questo punto se si vuole integrare il riscaldamento dell'acqua in questo serbatoio d'accumulo con altre fonti rinnovabili a costo zero, non si deve far altro che installare sul tetto due pannelli solare termici, che avranno la funzione di produrre calore gratis sfruttando l'energia del sole.
L'acqua calda prodotta dai pannelli solari andrà di fatto a sostituire la pompa di calore nei periodi più caldi e la andrà ad integrare nelle stagioni fredde, riducendo di fatto i suoi tempi di accensione e facendoci così risparmiare ulteriormente sulla bolletta energetica.
Anche sul solare termico è prevista uno sgravio fiscale del 55% detraibile in 10 anni, che contribuirà ad abbassare i costi d'acquisto.
A questo punto se si vuole integrare il riscaldamento dell'acqua in questo serbatoio d'accumulo con altre fonti rinnovabili a costo zero, non si deve far altro che installare sul tetto due pannelli solare termici, che avranno la funzione di produrre calore gratis sfruttando l'energia del sole.
L'acqua calda prodotta dai pannelli solari andrà di fatto a sostituire la pompa di calore nei periodi più caldi e la andrà ad integrare nelle stagioni fredde, riducendo di fatto i suoi tempi di accensione e facendoci così risparmiare ulteriormente sulla bolletta energetica.
Anche sul solare termico è prevista uno sgravio fiscale del 55% detraibile in 10 anni, che contribuirà ad abbassare i costi d'acquisto.
Piano cottura ad induzione magnetica
Il piano cottura a induzione magnetica è il frutto della ricerca aerospazione
della Thomson francese degli anni 80. Questa tecnologia è stata poi riversata
nel mercato degli elettrodomestici di cui la Thomson aveva una divisione
acquisita in seguito dal gruppo italiano Ocean San Giorgio. Negli anni le
royalty del brevetto sono state acquisite dalla quasi totalità dei marchi di
elettrodomestici presenti sul mercato.
L'induzione magnetica, abbinata al vetroceramica e al "Touch Control", ha dato vita a un gioiello tecnologico che ha le seguenti caratteristiche:
L'induzione magnetica, abbinata al vetroceramica e al "Touch Control", ha dato vita a un gioiello tecnologico che ha le seguenti caratteristiche:
- Un piano cottura da incasso di varie misure 60x50, 70x50, 80x50, ecc.
- Il piano cottura si presenta come una lastra di cristallo nera, con quattro o più zone di cottura gestibili tramite comandi "Touch Control", che si illuminano quando vengono sfiorati.
- Altra prerogativa del piano cottura a induzione è l'estrema modulabilità, potendo scegliere tra ben 10 livelli di potenza. Per esempio è utilizzato in pasticceria per sciogliere il cioccolato e mantenerlo liquido. Scegliendo il livello di potenza minimo si raggiunge temperatura di soli 30°, cosa che non è possibile ottenere con il classico vetroceramica elettrico, o con un piano cottura a gas.
- Quando la zona cottura interessata viene accesa non diventa rossa, come succede nei normali piani cottura in vetroceramica (cioè quelli con la piastra elettrica sotto) e funziona solo quando viene posta sopra una pentola d'acciaio con all'interno un prodotto con un minimo contenuto di liquido. Per esempio, se dentro la pentola c'è un pezzo di carne, il piano cottura si accende e scalda. Se dentro la pentola c'è un sasso, o un pezzo di legno, o un vetro, o nulla il piano non si accende e non scalda (insomma sia la pentola che il prodotto dentro con un minimo contenuto di liquido è il secondario del circuito dell'induzione magnetica).
- Rapidità di cottura eccezionale. Classico esempio è la rapidità di ebollizione dell'acqua per cuocere la pasta in una famiglia di 4 persone. Il tempo impiegato con un piano cottura a gas sarà all'incirca di 15 minuti. Nel caso di un piano cottura a induzione ne bastano solo 2, con evidente risparmio di tempo e di energia.
- Facilissimo da pulire. Non ci sono pesanti griglie d'acciaio o in ghisa da spostare e pulire, generalmente basta un classico panno, o spugna bagnata con acqua, o al limite con dei prodotti di pulizia per il vetro. Una semplice passata e il piano torna come nuovo. Inoltre non ha gli stessi problemi di deterioramento dell'acciaio.
- Unico limite dei piani cottura a induzione è che funzionano solo con pentole d'acciaio, mentre è da escludere alluminio, rame, vetro ecc. Questo perché la pentola è parte integrante del circuito tramite cui prende atto il fenomeno dell'induzione magnetica.
Informazioni generali sull'induzione magnetica
Una volta installato il piano cottura a induzione e la pompa di calore
elettrica aria/acqua, siamo completamente indipendenti dal gas. Non ci resta che
telefonare al nostro gestore del metano e chiedergli di scollegare la nostra
utenza.
E d'ora in avanti non arriveranno più le tante temute e odiate bollette del gas.
E d'ora in avanti non arriveranno più le tante temute e odiate bollette del gas.
Un punto della situazione
E' ora di fare il punto della situazione
Abbiamo eliminato la caldaia a metano/gpl ed il piano cottura a gas, ed installato:
- Pompa di calore Aria/Acqua
- Pannelli solare termici (per l'integrazione dell'acqua calda sanitaria e del riscaldamento)
- Piano cottura elettrico ad induzione magnetica
In questo caso abbiamo azzerato i costi del metano, che abbiamo calcolato erano di circa 2.000 € annui. Allo stesso tempo abbiamo però aumentato i costi della bolletta elettrica. Se prima spendavamo 800 € su un consumo annuo di 2.500 kW, ora che i consumi sono raddoppiati (5.000 kW/annui) il costo della bolletta elettrica sarà di 1.600 € annui.
E' evidente che già la conversione da gas ad elettrico, adoperando queste nuove tecnologie, ha portato un risparmio di 1.200 € annui, rispetto ai 2.800 € che spendevamo in precedenza tra bolletta elettrica e metano.
Ora il nostro obiettivo è di azzerare completamente il costo della bolletta elettrica e non pagare nemmeno quei 1.600 €. Cosa dobbiamo fare?
La soluzione è installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto di casa, un impianto dimensionato per il nostro fabbisogno di 5.000 kW/annui. Considerato che qui nelle Marche, per ogni kW fotovoltaico istallato avremo una produzione annua di circa 1.300 kW/annui, per produrre 5.000 kW/annui sarà necessario installare pannelli fotovoltaici per un totale di 4 kW. Quattro kW fotovoltaici produrranno in un anno circa 5.200 kW, più che sufficienti per il nostro fabbisogno energetico.
Facciamo ora un po' di chiarezza sulla situazione attuale nel mondo del fotovoltaico, soprattutto per via della cattiva informazione che gira oggi giorno a causa dei repentini cambi normativi sul Conto Energia.
Abbiamo eliminato la caldaia a metano/gpl ed il piano cottura a gas, ed installato:
- Pompa di calore Aria/Acqua
- Pannelli solare termici (per l'integrazione dell'acqua calda sanitaria e del riscaldamento)
- Piano cottura elettrico ad induzione magnetica
In questo caso abbiamo azzerato i costi del metano, che abbiamo calcolato erano di circa 2.000 € annui. Allo stesso tempo abbiamo però aumentato i costi della bolletta elettrica. Se prima spendavamo 800 € su un consumo annuo di 2.500 kW, ora che i consumi sono raddoppiati (5.000 kW/annui) il costo della bolletta elettrica sarà di 1.600 € annui.
E' evidente che già la conversione da gas ad elettrico, adoperando queste nuove tecnologie, ha portato un risparmio di 1.200 € annui, rispetto ai 2.800 € che spendevamo in precedenza tra bolletta elettrica e metano.
Ora il nostro obiettivo è di azzerare completamente il costo della bolletta elettrica e non pagare nemmeno quei 1.600 €. Cosa dobbiamo fare?
La soluzione è installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto di casa, un impianto dimensionato per il nostro fabbisogno di 5.000 kW/annui. Considerato che qui nelle Marche, per ogni kW fotovoltaico istallato avremo una produzione annua di circa 1.300 kW/annui, per produrre 5.000 kW/annui sarà necessario installare pannelli fotovoltaici per un totale di 4 kW. Quattro kW fotovoltaici produrranno in un anno circa 5.200 kW, più che sufficienti per il nostro fabbisogno energetico.
Facciamo ora un po' di chiarezza sulla situazione attuale nel mondo del fotovoltaico, soprattutto per via della cattiva informazione che gira oggi giorno a causa dei repentini cambi normativi sul Conto Energia.
Impianto fotovoltaico
Analisi dell'evoluzione del mercato del fotovoltaico in Italia
L'Italia è il secondo mercato nel mondo in quanto a impianti fotovoltaici
installati, subito dopo la Germania. Lo sviluppo di questo mercato è stato
possibile grazie all'incentivazione statale tramite il Conto Energia.
L'incentivo statale (contrariamente a quanto avviene per altri crediti presso lo
Stato) viene derogato con rapidità, precisione e sicurezza tramite il G.S.E.
(Gestore Servizi Elettrici). Per questo motivo il fotovoltaico è considerato con
assoluta certezza un investimento a rischio zero. Infatti la maggior parte
dell'installato è rappresentanto da grandi campi fotovoltaici di proprietà delle
banche, gruppi di investimento, società di capitali per la maggior parte
straniere, e privati che si possono permettere investimenti di milioni di
euro.
Basti pensare che il tasso di rendimento di un impianto fotovoltaico installato a terra è di circa il 12%. Paragonando l'investimento ad altri analoghi a rischio zero, come i titoli di stato italiani, il cui rendimento oscilla generalmente tra il 2 e il 4%, è abbastanza semplice capire il motivo per cui tanti soggetti sono interessati a investire ingenti capitali nel fotovoltaico.
L'ultimo Conto Energia (il quarto) ha però introdotto un freno a questa corsa sfrenata all'installazione di impianti fotovoltaici a terra. Il freno consiste in un considerevole taglio dell'incentivo per impianti installati a terra e i sempre più ferrei vincoli paesaggistici comunali, provinciali e regionali che se non comportano un blocco, rallentano notevolmente i lavori.
In linea generale possiamo dire che le tariffe del Quarto Conto Energia hanno subito un brusco calo rispetto la precedente normativa, ma va anche detto che di pari passo sono crollati i prezzi dei pannelli e di conseguenza il costo dell'impianto fotovoltaico. In sostanza il rendimento finanziario del fotovoltaico è rimasto invariato e in alcuni casi è addirittura aumentato.
Tra le novità interessanti del Quarto Conto Energia è da menzionare anche l'ulteriore incentivo per chi installa impianti composti per la maggior parte da materiali europei (e quindi anche italiani), con un ulteriore incremento del 10% sulla tariffa base.
Un importante iniziativa volta a frenare l'esasperata invasione dei prodotti cinesi a basso costo e spesso di qualità inferiore rispetto alle merci nostrane.
Basti pensare che il tasso di rendimento di un impianto fotovoltaico installato a terra è di circa il 12%. Paragonando l'investimento ad altri analoghi a rischio zero, come i titoli di stato italiani, il cui rendimento oscilla generalmente tra il 2 e il 4%, è abbastanza semplice capire il motivo per cui tanti soggetti sono interessati a investire ingenti capitali nel fotovoltaico.
L'ultimo Conto Energia (il quarto) ha però introdotto un freno a questa corsa sfrenata all'installazione di impianti fotovoltaici a terra. Il freno consiste in un considerevole taglio dell'incentivo per impianti installati a terra e i sempre più ferrei vincoli paesaggistici comunali, provinciali e regionali che se non comportano un blocco, rallentano notevolmente i lavori.
In linea generale possiamo dire che le tariffe del Quarto Conto Energia hanno subito un brusco calo rispetto la precedente normativa, ma va anche detto che di pari passo sono crollati i prezzi dei pannelli e di conseguenza il costo dell'impianto fotovoltaico. In sostanza il rendimento finanziario del fotovoltaico è rimasto invariato e in alcuni casi è addirittura aumentato.
Tra le novità interessanti del Quarto Conto Energia è da menzionare anche l'ulteriore incentivo per chi installa impianti composti per la maggior parte da materiali europei (e quindi anche italiani), con un ulteriore incremento del 10% sulla tariffa base.
Un importante iniziativa volta a frenare l'esasperata invasione dei prodotti cinesi a basso costo e spesso di qualità inferiore rispetto alle merci nostrane.
Rispondo ora ai maggiori quesiti che un potenziale acquirente generalmente si
pone.
- Quanto spazio occupa un impianto fotovoltaico sul
tetto?
Ogni kW installato occupa circa 8 m² di tetto, quindi per 4 kW di fotovoltaico avremo bisogno di 32 m². - Quanto tempo dura l'impianto?
La durata dei pannelli è molto lunga. I pannelli hanno un decadimento di resa pari all' 1% annuo, quindi avremo che dopo 20 anni (durata del Conto Energia) l'impianto renderà ancora per l'80%. Diciamo che normalmente i pannelli hanno una vita utile di più di 30 anni. - Cosa bisogna fare per lo smaltimento?
Lo smaltimento non è assolutamente un problema come molti erroneamente credono. Il pannello fotovoltaico e la struttura di sostegno sono composti essenzialmente da questi quattro elementi: alluminio, vetro, pvc e silicio. Sono tutti materiali completamente riciclabili e non tossici. Ci sono già svariate aziende che smontano l'impianto gratuitamente, in quanto il loro guadagno è essenzialmente nella vendita dei materiali che verranno riciclati. - Quanto costa installare un impianto fotovoltaico?
Senza specificare marche o modelli di moduli, strutture e inverter, possiamo dare un prezzo indicativo, ma comunque realistico, di 3.000 € al kW per l'installazione "chiavi in mano". Nel caso di un impianto fotovoltaico della potenza di 4 kW avremo una spesa complessiva di 12.000 €.
Come detto il prezzo è abbastanza realistico e va imputato a materiali di prima scelta, ma va anche detto che nel mercato del fotovoltaico i costi variano in continuazione e un preventivo valido oggi non è scontato che lo sia anche tra 2-3 settimane. - Quali sono gli incentivi e i vantaggi nell'installare un impianto
fotovoltaico?
I vantaggi, oltre a quelli ambientali derivati dalla mancata produzione di CO² e altri agenti tossici, derivano dagli incentivi erogati dal G.S.E. e dallo "Scambio sul posto" che in poche parole ci consente di non pagare più l'energia che consumiamo. I due contributi economici comportano il ritorno in 6-7 anni dell'investimento e un tasso di rendimento annuo è del 14,5% , che in 20 anni triplica di fatto i soldi che abbiamo investito.
Costo e incentivi della "Casa a costo Zero"
Vediamo ora di tirare un po' le somme sui costi complessivi nella
realizzazione della Casa a costo Zero. Quanto bisogna
investire? Qual'è il tempo di ritorno dell'intero investimento? Quanto ci si
guadagna? In pratica conviene, me lo posso permettere?.
Facciamo un ipotesi reale su una casa di 130 m², con vetri doppi ed isolamento sui muri perimetrali. Una casa costruita circa 20 anni fa ed abitata da una famiglia di 4 persone, con termosifoni in alluminio.
Facciamo un ipotesi reale su una casa di 130 m², con vetri doppi ed isolamento sui muri perimetrali. Una casa costruita circa 20 anni fa ed abitata da una famiglia di 4 persone, con termosifoni in alluminio.
I costi
- Pompa di calore Aria/Acqua a doppio stadio da 14 kW, con serbatoio d'accumulo di 300 Litri: 17.000 €
- Nr.2 pannelli solare termici completi di circuito e staffe di fissaggio: 3.000 €
- Piano cottura ad induzione magnetica da 60 cm: 800 €
- Impianto fotovoltaico da 4 kW, made in CE "chiavi in mano": 12.000 €
- TOT. COSTO DI FORNITURA E POSA IN OPERA: 32.800 €
Anche in questo caso non sono state specificate le marche dei prodotti, in
modo da non fare pubblicità a nessuno in particolare. Nelle nostre sezioni
apposite potrete però trovare i modelli e le marche da noi trattate, con un
ottimo ventaglio di soluzioni.
Gli incentivi
Abbiamo visto quali sono i costi, ma vediamo meglio quali sono economicamente
gli incentivi per ogni prodotto.
- Pompe di calore (detrazione del 55% recuperabile in 10 anni): 9.350 €
- Solare termico (detrazione del 55% recuperabile in 10 anni): 1.650 €
Tirando le somme
Abbiamo visto quali sono i costi dell'investimento (32.800
€), abbiamo anche visto qual'è il ritorno economico
dell'investimento dopo 20 anni tra sgravi fiscali, incentivi e
risparmio con il fotovoltaico (47.000 €). Tirando le somme possiamo dire che il
guadagno netto è di 14.200 € e va anche detto che non abbiamo considerato gli
effettivi risparmi energetici che avremo installando solare termico e pompe di
calore!
Quindi abbiamo realizzato la nostra casa a costo zero recuperando per intero l'investimento iniziale e guadagnandoci sopra.
Dunque cosa aspettate?
Quindi abbiamo realizzato la nostra casa a costo zero recuperando per intero l'investimento iniziale e guadagnandoci sopra.
Dunque cosa aspettate?
Ovviamente questo è un esempio semplificato, ma comunque molto
realistico.
Per un preventivo accurato sarà necessario fare un analisi della situazione e delle esigenze energetiche specifiche.
Per un preventivo accurato sarà necessario fare un analisi della situazione e delle esigenze energetiche specifiche.
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