Dal Vaticano sul successore ombre e giochi di Potere
Il Papa: fuga dalla fede e pedofilia, ombre nere sul Conclave:
La strategia della tolleranza zero peserà nella scelta del successore di Ratzinger?
ROMA - A dimissioni ormai digerite, come una specie di medicina necessaria per una Chiesa in affanno, i cardinali cominciano a guardarsi attorno guardinghi. Convergono sul Vaticano alla spicciolata da tutto il mondo. Nei circoli si avverte la voglia di reagire alla tempesta mediatica sollevata in rapida successione dal caso Mahony e dal caso O’Brien. Forse non opera del demonio, certamente brutti capitoli. La lotta alla pedofilia, il bisogno di una azione purificatrice, la volontà di garantire trasparenza all’opinione pubblica sono i macigni sulla strada dell’elezione. Tutti requisiti richiesti per il nuovo Papa destinati a restare sullo sfondo del conclave. In pratica, sarà questo il 115esimo elettore (visto che alla conta mancano già 3 votanti, due per malattia e il terzo, O’Brien ritiratosi a seguito dell’accusa di avere avuto «comportamenti non appropriati»). «Probabilmente l’aspetto relativo agli abusi è stato inizialmente sottovalutato dalla Chiesa, ma noi stiamo facendo di tutto, da anni, per combatterlo. I numeri lo provano e il nuovo Papa proseguirà la pulizia di Ratzinger» afferma il cardinale di Praga, Dominik Duka.
TOLLERANZA ZERO
Nell’individuare il successore quanto peserà la strategia della tolleranza zero nei confronti dei preti orchi? In genere gli elettori tendono a mettere assieme vari fattori riguardanti l’età del candidato, la capacità di governo dimostrata in diocesi, le qualità umane e personali, la spiritualità, la visione ecclesiale. Adesso la gamma dei requisiti si arricchisce anche di come si vuole combattere la pedofilia. Al di là del Tevere, tuttavia, fanno notare che non sarebbe la prima volta che una riflessione simile entra nei conciliaboli pre elettorali, dato che nel conclave precedente, nel 2005, lo stesso Josef Ratzinger risultò determinante anche per la sua denuncia contro la «sporcizia della Chiesa». Fu proprio lui ad insistere per punire il fondatore dei Legionari di Cristo, padre Maciel, forse l’esempio più scandaloso degli ultimi duecento anni, responsabile di una sequela enorme di crimini. E contro il rischio di eleggere un cardinale con scheletri nell’armadio nei Sacri Palazzi rassicurano: ogni candidatura verrà vagliata e soppesata e i cardinali prima di appoggiare questo o quello, in presenza di dubbi, chiederanno in privato informazioni al diretto interessato. Il nuovo Papa dovrà essere al di sopra di ogni sospetto, la sua storia dovrà parlare da sola. Dovrà essere illuminante.
SCRISTIANIZZAZIONE
Tuttavia, viene fatto notare, che pur essendo gravissimo e serio il problema degli abusi, non è certo la preoccupazione più cogente. Ciò che scuote davvero è il distacco dalla fede dei cristiani, il fenomeno delle chiese vuote la domenica, delle coppie che non battezzano i figli, il rapporto allentato con la vita spirituale, la preghiera. Il relativismo strisciante che inghiotte tutto. E così il tema della nuova evangelizzazione sulla quale ha tanto insistito Benedetto XVI è destinato a restare il «core business» anche per l’imminente futuro. I cardinali hanno il sentiero segnato. In cima a tutto c’è il rischio della perdita di identità. La pedofilia è un derivato. Ovviamente da combattere.