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Si fondono Fiat Industrial e Cnh Global ciao ciao ITALIA !!!!!


Sarà l'assemblea straordinaria dei soci, convocata per il prossimo 23 luglio, a ratificare la decisione e quindi la Fiat diverrà azionista di Cnh Global all'87%. Precisa la Fiat tramite un comunicato stampa «Subordinatamente al perfezionamento dell'operazione, tutti gli azionisti di Fiat Industrial riceveranno un'azione ordinaria Cnh Industrial per ogni azione Fiat Industrial dagli stessi posseduta alla data della fusione. Inoltre, gli azionisti di Fiat Industrial che abbiano partecipato all'assemblea straordinaria potranno richiedere l'assegnazione di una azione a voto speciale Cnh Industrial per ogni azione Fiat Industrial dagli stessi posseduta alla record date della citata assemblea (28 giugno 2013) e di cui manterranno il possesso fino alla data di perfezionamento della fusione».




La nota continua specificando che «I possessori di azioni Fiat Industrial che non abbiano votato in favore della fusione potranno esercitare il diritto di recesso per un periodo di quindici giorni successivi all'iscrizione della delibera assembleare presso il Registro delle Imprese di Torino». «Fiat Industrial e Cnh – ha detto Marchionne - diventeranno un gruppo totalmente integrato, multinazionale, in grado di competere ai massimi livelli nel settore dei Capital Goods e capace di attrarre investitori internazionali».

I futuri componenti del consiglio di amministrazione di Cnh Industrial saranno: John Elkann, Mina Gerowin, Patrizia Grieco, Léo W. Houle, Peter Kalantzis, John Lanaway, Sergio Marchionne, Guido Tabellini, Jacqueline Tammenoms Bakker, Jacques Theurillat e Richard Tobin.
Partecipano al capitale sociale della nuova società, con quote superiori al 2%: Giovanni Agnelli e C.S.a.p.a.z. con 32,805%, Exor con 30,01%, Fiat con 2,792%, Harris Associates con 5,027%, il fondo Oakmark International con 3,356%, Blackrock Inc. con 2,710%, Government of Singapore Investment Corp con 2,491% e la banca svizzera Ubs 2,280%. Cnh Industrial avrà sede legale ad Amsterdam e domicilio fiscale nel Regno Unito.

Marchionne, però, ha voluto anticipare qualsiasi polemica: «Vorrei fosse chiara una cosa - ha detto il presidente di Fiat Industrial - non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il Paese. In Italia, Fiat Industrial, società del Lingotto specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine per il lavoro e proprietaria del marchio Iveco, ha 14 stabilimenti e 10 centri di ricerca e sviluppo e occupa 19 mila persone. Intendiamo non solo preservare questa realtà, ma renderla più forte. È l'unica strada per generale benessere ed occupazione».
Secondo Marchionne le «Reazioni, da parte di alcuni politici e sindacalisti italiani sono il frutto di polemiche pretestuose e di informazioni totalmente false. Chi ha fatto quelle affermazioni non sa o finge di non sapere che le tasse si pagano nei Paesi in cui si svolgono le attività operative, in cui ci sono gli stabilimenti industriali, in conformità con le leggi locali».

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