Dall’obbligo fiscale all’efficienza gestionale per le imprese e l’Amministrazione Finanziaria: l’importanza di uno standard condiviso per i dati aziendali
Con le modifiche introdotte al tracciato XML, la fattura elettronica diventa “4.0”. Archiviato oramai il primo anno di obbligo B2B, con un risultato obiettivamente molto positivo in termini di volumi e correttezza dei dati trasmessi (oltre 2 miliardi di fatture B2b e B2c, 3.9 milioni di cedenti/prestatori), la fattura elettronica si presta ora a un salto di qualità.
Si tratta di un passaggio fondamentale per poter godere finalmente dei benefici di miglioramento dei processi aziendali, legato al trasferimento dei dati elaborabili della fattura da cedente a committente. Se finora la fattura elettronica ha assolto quasi esclusivamente alle finalità di carattere fiscale, con un’attenzione particolare ai dati obbligatori del documento previsti dalle norme, ora l’attenzione si rivolge alle informazioni facoltative che però ricoprono un ruolo indispensabile, dal punto di vista gestionale, per l’automazione dei processi interni sia delle imprese sia della stessa amministrazione finanziaria.
Nel corso dell’ultimo Forum della Fatturazione Elettronica, l’Agenzia delle Entrate ha presentato l’evoluzione del tracciato XML Fattura PA che prevede solo piccoli interventi in termini di struttura XML, in particolare la modifica del blocco “ritenute” per renderlo multiplo, con l’inserimento di nuove tipologie quali l’Enasarco e l’Inps, l’aumento dei decimali fino a 8 del campo sconto e una più puntuale definizione del Type del campo email; si introduce invece una sostanziale modifica delle codelist che riguardano i campi “Tipo documento” e “Natura” con un dettaglio analitico delle tipologie di “non imponibile” e “inversione contabile” (vedi specchietto in calce).
Per il tipo documento e la natura l’ampliamento si rende necessario per avviare il progetto della cosiddetta “precompilata” con il quale il Fisco si propone di predisporre, in maniera sempre più accurata e automatica, la documentazione fiscale obbligatoria (liquidazione periodica e Annuale, i Registri IVA), fino ad arrivare, in futuro, alle stesse dichiarazioni dei redditi. Si tratta ovviamente di un percorso lungo e complesso che richiederà sempre il controllo e il monitoraggio da parte del contribuente o del suo intermediario, stante la particolarità della normativa italiana che lega molti effetti di detraibilità e deducibilità a condizioni soggettive spesso ignote all’amministrazione finanziaria.
È evidente che un dettaglio più analitico delle casistiche IVA non può che far comodo anche alle imprese, soprattutto lato ricevente, per la registrazione contabile che può essere maggiormente affinata e resa sempre più automatica. Chiaramente un’attenzione particolare va posta ai tempi di attuazione di tali interventi, in particolare per quanto riguarda l’eliminazione delle Nature generiche N3 e N6, passaggio che, a parere del Forum, non potrà che avvenire a inizio dell’anno solare 2021.
Dal punto di vista dell’utilizzo gestionale della FE, un contributo fondamentale lo ha dato AssoSoftware con il proprio arricchimento del tracciato Fattura PA, uno standard già condiviso da molte software house del settore gestionale, con il quale viene proposta un’implementazione facoltativa e non invasiva del tracciato xml, con l’aggiunta di nuove informazioni gestionali nell’area parametrica e opzionale del corpo documento. Sono dati normalmente in possesso del soggetto che emette la fattura che, se inseriti nel documento con una codifica condivisa dal ricevente, permettono una più completa contabilizzazione della fattura e dei suoi effetti a monte e a valle nel ciclo dell’ordine.
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