Quando la Nasa è venuta a conoscenza dell'esistenza del film ha proibito a Garriott di diffonderlo facendo riferimento all'accordo firmato prima di decollare. Qual è la trama del corto? Il regista ha convinto gli astronauti Mike Fincke, Greg Chamitoff e il russo Yuri Lonchakov a fingere che sulla ISS il consumo di ossigeno aumentava improvvisamente e che la causa di questo sbalzo fosse, come insegnano i plot di fantascienza più classici, un alieno nascosto a bordo della Stazione.
Garriott aveva in mente di girare un film a bordo della ISS già prima di arrivarci di persona. E' per questo che aveva fatto scrivere in anticipo una sceneggiatura a un certo Tracy Hickman. Quando arrivò a destinazione, chiese agli astronauti di recitare. E la proposta era allettante: si trattava del primo corto di science fiction girato realmente nello spazio. Quando tornò sulla Terra, era già pronto a montare e distribuire il film. Ma è a quel punto che entrò in scena la Nasa, che prontamente negò la distribuzione del film affermando che "non era prevista dal contratto firmato con Garriott", dal momento che "aveva utilizzato come attori alcuni degli impiegati" dell'agenzia, ovvero gli astronauti, e che il film mostrava "hardware e personale proprietari".
Nessuno vedrà mai il corto? Non è detto. Il vulcanico Garriott infatti non si è dato per vinto. Intanto, il prestigioso Smithsonian Institute ha chiesto una copia al regista-imprenditore per il suo "valore storico". E molti media americani hanno fatto la loro parte parlando di censura. A quel punto, la Nasa ha fatto sapere alla rivista di tecnologia Wired tramite un suo responsabile della comunicazione, Bob Jacobs, che l'agenzia sta "lavorando con Richard Garriott per permettere il rilascio del video". E' possibile quindi che un'edizione del corto venga fatta circolare, magari con qualche taglio sulle immagini relative alla strumentazione della Nasa.
D'altronde, è probabile che non sia nell'interesse dell'agenzia suscitare continue polemiche, anche perché la stessa Nasa sta per far uscire un documentario intitolato Man on a mission, dedicato proprio ai preparativi di Garriott prima del viaggio sulla stazione orbitante. Apogee of Fear, quindi, potrebbe essere molto importante per promuovere il documentario.