Importanti contributi scientifici e tecnologici del Bel
paese per Iter, il primo impianto a fusione di dimensioni paragonabili a
quelle di una centrale elettrica convenzionale che produrrà 500 Mw di
potenza di fusione con un guadagno di un fattore 10
Schema della Macchina Tokamak FAST |
In Europa è in corso la definizione di una 'road map' del programma europeo sulla fusione,
mentre il nostro Paese deve decidere se restare 'in partita'. Per fare
il punto sullo stato del programma italiano, si è tenuto oggi all'Enea
il workshop 'La ricerca sulla fusione nucleare e le sue ricadute
industriali. Un caso di successo nel panorama industriale italiano'. Il
dibattito è stato incentrato sulla proposta elaborata dalla comunità
scientifica italiana di realizzare in Italia un nuovo importante
esperimento di fusione, denominato 'Fast', che mira ad affrontare problemi di fisica e tecnologia cruciali per il funzionamento del reattore a fusione.
* prima di lasciarvi leggere la notizia Vi inviterei però a vedere cosa era stato fatto 2anni fa a Cassino dove spendendo soldi pubblici si era giunti ad una conclusione. Carlo Rubbia sapeva che si era dimostrata la fusione fredda e .... fu così che poi i francesi della EDF vennero a vedere e carpire il tutto e noi ... Ci siamo comprati EDF con Enel
Il completamento della costruzione di Iter e dall'avvio del progetto del reattore dimostrativo prevedono commesse del valore di alcuni miliardi di euro, e per potervi partecipare è necessario che l'Italia consolidi la sua posizione nell'ambito delle collaborazioni internazionali con la messa in cantiere di nuove iniziative, come appunto è il nuovo esperimento Fast.
Da quanto emerso dal convegno è, quindi, necessario inserire Fast nel quadro delle collaborazioni internazionali, che potrà diventare una vera e propria infrastruttura di ricerca pan europea. Recentemente è stato ratificato un accordo di collaborazione tra l'Associazione sulla fusione italiana (Euratom-Enea) e quella polacca (Euratom-Ipplm) che prevede tra l'altro la progettazione di Fast, che mira a ricercare il consenso dei maggiori stake holder del programma.
La costruzione di Iter, che sarà il primo impianto a fusione di dimensioni paragonabili a quelle di una centrale elettrica convenzionale e che produrrà 500 Mw di potenza di fusione con un guadagno di un fattore 10, è iniziata nel 2007 in Francia nel sito di Cadarache: l'impresa costituisce un passo decisivo verso la dimostrazione della fattibilità scientifica e tecnologica della produzione di energia da fusione termonucleare controllata.
L'Italia ha partecipato all'impresa con importanti contributi scientifici e tecnologici, che hanno dato luogo a significative ricadute sul nostro sistema produttivo. Le aziende italiane hanno ottenuto, in gare europee e in un clima di forte competizione, importanti contratti industriali per la costruzione di alcuni componenti di Iter, per un totale, ad oggi, di oltre 500 milioni di euro.
Nell'immediato futuro le industrie italiane parteciperanno con buone possibilità anche alle gare per la fornitura di altri sistemi per i quali presentano un elevato livello di qualificazione. Il successo nel coinvolgimento dell'industria italiana costituisce il migliore risultato a livello europeo, ottenuto anche grazie alle attività di ricerca condotte nei laboratori nazionali dell'Associazione Euratom - Enea