Philip Laroma Jezzi ha rifiutato di ritirarsi e ha mandato alla Finanza le registrazioni: "È il vile commercio dei posti"
FIRENZE - Essere il migliore può rivelarsi non un pregio ma un difetto da penalizzare. Almeno nel mondo alla rovescia dell'università italiana. "Con che criterio sei stato escluso dal concorso? Col vile criterio del commercio dei posti". È quasi aulico il noto ex docente di diritto tributario Pasquale Russo, maestro di decine di colleghi e oggi dedito solo all'attività del suo studio fiorentino, quando spiega al ricercatore che vorrebbe diventare professore associato come funzionano le cose. "Non è che tu non sei idoneo, è che non rientri nel patto del mutuando". Russo non sa, quel 21 marzo del 2013, che chi sta ascoltando la sua lectio magistralis sul mondo dei concorsi dopo la riforma del 2010 ha acceso il registratore sul telefono. Sono proprio le parole memorizzate sul cellulare di Philip Laroma Jezzi a far partire l'inchiesta che ha travolto un intero settore scientifico di Giurisprudenza.
• L'AVVOCATO CHE DENUNCIA
Laroma Jezzi è un tributarista con studio in un grande palazzo nel centro fiorentino, in via Maggio, che si è opposto alla strada segnata per lui e per tanti suoi colleghi dai professori della sua materia. Non solo ha registrato due conversazioni fondamentali, ha anche tenuto costantemente informati procura e Gardia di finanza su quello che avviene all'università, su bandi e concorsi. Già anni fa una sua segnalazione aveva dato il via a un'indagine della procura, quella sull'ex direttore provinciale dell'Agenzia delle entrate fiorentina Nunzio Gargozzo, poi condannato ben tre volte per corruzione. Prendeva mazzette e in cambio si prodigava per far risparmiare le imposte a imprenditori e professionisti colpiti da accertamenti fiscali.
L'INTERVISTA: "Succede in tutti i settori, dal dottorato all'abilitazione"
• NELLO STUDIO DEL PROFESSORE
Il 22 novembre del 2012, Laroma Jezzi presenta la domanda per l'abilitazione sia a professore associato che ordinario. Il 21 marzo del 2013 Pasquale Russo lo chiama e lo invita nel suo studio. L'ex professore sa bene chi ha davanti, tanto che a un collega, Adriano Di Pietro, spiegherà: "Laroma come intelligenza e come laboriosità vale il doppio" degli aspiranti associati che partecipano alla selezione. Bene, Russo cerca di convincere il migliore a ritirarsi dalla corsa dell'abilitazione, perché i vincitori sono già stati decisi e far passare lui potrebbe metterli in difficoltà quando ci saranno i concorsi.
• L'AVVOCATO CHE DENUNCIA
Laroma Jezzi è un tributarista con studio in un grande palazzo nel centro fiorentino, in via Maggio, che si è opposto alla strada segnata per lui e per tanti suoi colleghi dai professori della sua materia. Non solo ha registrato due conversazioni fondamentali, ha anche tenuto costantemente informati procura e Gardia di finanza su quello che avviene all'università, su bandi e concorsi. Già anni fa una sua segnalazione aveva dato il via a un'indagine della procura, quella sull'ex direttore provinciale dell'Agenzia delle entrate fiorentina Nunzio Gargozzo, poi condannato ben tre volte per corruzione. Prendeva mazzette e in cambio si prodigava per far risparmiare le imposte a imprenditori e professionisti colpiti da accertamenti fiscali.
L'INTERVISTA: "Succede in tutti i settori, dal dottorato all'abilitazione"
• NELLO STUDIO DEL PROFESSORE
Il 22 novembre del 2012, Laroma Jezzi presenta la domanda per l'abilitazione sia a professore associato che ordinario. Il 21 marzo del 2013 Pasquale Russo lo chiama e lo invita nel suo studio. L'ex professore sa bene chi ha davanti, tanto che a un collega, Adriano Di Pietro, spiegherà: "Laroma come intelligenza e come laboriosità vale il doppio" degli aspiranti associati che partecipano alla selezione. Bene, Russo cerca di convincere il migliore a ritirarsi dalla corsa dell'abilitazione, perché i vincitori sono già stati decisi e far passare lui potrebbe metterli in difficoltà quando ci saranno i concorsi.
Commenti
Posta un commento