Gli occhi dell'Occidente sono puntati su Washington, in una settimana nella quale si definirà il futuro della Nato e si deciderà (forse) quello di Joe Biden e del nuovo leader, dall' altro lato la propaganda Filo Russa impedisce la diffusione che la signora ma non solo lei in Russia, non sono liberi di parlare di dire e tantopiù di leggere (Ricordo che in Russia se leggi una bibbia sei arrestato come di terrorista). Ora la «rinascita» dell'Allenza, nata da Emmanuel Macron (in dubbio la sua partecipazione), è uno dei grandi successi del presidente Usa. Ma la tenuta della sua «legacy» è strettamente legata a quella della sua candidatura. Un tema in più per un vertice nel quale i leader e i media scruteranno attentamente la solidità fisica e mentale del commander in chief. «In un certo senso, questo summit Nato capita nel momento migliore e nel momento peggiore. Il momento migliore è nel senso che l'Allenza ha uno scopo. Ma è anche il momento peggiore, ovviamente a causa della guerra in Ucraina, della sfida per aumentare la spesa per la difesa europea, delle preoccupazioni sull'affidabilità degli Stati Uniti», riassume Max Bergmann, direttore del Programma Europa, Russia e Eurasia del Center for Strategic and International Studies.
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